Perchè l'empatia?

Quando ho iniziato il mio percorso di studi in psicologia ho dato, come è giusto che sia, molta importanza all'analisi e all'approfondimento delle maggiori teorie e dei più grandi autori ed esponenti.
Ma nessun libro è stato mai in grado di descrivere realmente quel che accada durante una seduta psicologia!
Hai presente quando ti informi prima di partire per un viaggio, fai un tour virtuale dei monumenti e dei luoghi che vorrai vedere ma solo quando lo visiti di persona capisci e percepisci che nessun libro avrebbe mai potuto renderle giustizia?
Il mio primo e vero contatto con questo lavoro è stato così!
Ed è solo nel momento in cui l'ho vissuto da paziente prima e da psicologa dopo che ho capito quanto sia importante la relazione che si viene a creare tra paziente e psicologa e il ruolo fondamentale che ha l'empatia in tutto il percorso.
Donald Wood Winnicott (pediatra e psicoanalista britannico) definisce holding materna la capacità del genitore ed in particolar modo della madre di riuscire ad essere contenitore delle angosce del bambino
è questo anche quello che io come psicologa cerco di costruire all ’ interno della relazione terapeutica per permettere, a chi si affida a me, di sentirsi accolto senza giudizio e sostenuto nel suo dolore.
E tutto questo non si potrebbe realizzare se non mi mettessi nei panni del/della paziente entrando in un contatto empatico con lui/lei.
L’ empatia ha infatti un ruolo centrale nella relazione terapeutica proprio perché aiuta il paziente a sentirsi compreso nel suo dolore e permette a me stessa di ascoltare ed accogliere gesti, pensieri, emozioni e bisogni e restituirli a chi ho di fronte in un modo nuovo, più chiaro, comprensibile ma soprattutto adatto alla sua storia.